La chiesa
La
chiesa di Sant'Ippolito "appare" quasi di sorpresa tra
gli
alti palazzi di Viale delle Provincie, l'edificio
in mattoni si distacca dal contesto, ed il campanile si erge in uno spazio
relativamente ampio grazie all'adiacente Via di Sant'Ippolito
dove si affaccia la pur bassa struttura dell'ex scuola delle
Suore Sacramentine. Ciò fu dovuto
probabilmente alla variazione
del piano urbanistico avvenuta dopo la costruzione di questi
edifici.
Le sue linee ed i mattoni
richiamano la semplicità e la povertà francescana, (similmente
alle
limitrofe Basiliche di San Lorenzo al Verano e di Sant'Agnese in
Via Nomentana). La scalinata, ampia e leggera, sembra abbracciare colui che passa
invitandolo ad entrare. Il complesso parrocchiale nel suo
insieme è ampio e armonioso e la copertura anche con
tegole accentua la sensazione dello stile francescano.
La scalinata conduce ai piedi della porta centrale, maggiore
rispetto alle due laterali, sul cui architrave la scritta "Pax et bonum"
accoglie i fedeli mostrando il "Volto di Cristo" rappresentato nel vetro
istoriato che la sovrasta.
All'interno, le linee squadrate, semplici ed essenziali
della struttura architettonica fanno da cornice al
presbiterio sovrastato dal "Deus meus et omnia" di
S.Francesco. L'aula a pianta rettangolare piuttosto
allungata e le curve delle lunette dei vetri
istoriati e dei pulpiti semicircolari guidano l'occhio verso l'altare e
quindi al tabernacolo ponendo
l'attenzione su Colui che in chiesa ci attende. Ciò suscita un "andare
verso" il tabernacolo che diviene paradigma del
cammino spirituale. Fu probabilmente questa l'idea
principale che guidò l'illustre architetto Clemente Busiri
Vici nel progetto della chiesa. In questo cammino le preoccupazioni della
vita acquistano un senso quando,
raggiunto il transetto, ci si trova a tu per tu con il
Signore, in una sorta di abbraccio che parte dal
presbiterio.
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